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AC Roma festeggia 100 anni con Patriarca

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Consegnata dal direttore generale Riccardo Alemanno una delle prime copie del libro sui 100 anni di attività del sodalizio romano.

 

Il centenario dell’Automobile Club di Roma passa anche attraverso una serie di iniziative che hanno il merito di far conoscere tutta la storia del motorismo romano, i suoi protagonisti che trovano ampio spazio nel nuovo libro sui 100 Anni di ACR recentemente presentato ai delegati. Tra queste c’è stata una piccola e simpatica anteprima nei locali del BMW Service di via Assisi. Riccardo Alemanno, direttore di ACR ha consegnato una copia del libro con la dedica del presidente Giuseppina Fusco a Franco Patriarca, che ricordiamo vincitore di moltissimi titoli nazionali nei campionati turismo con le BMW preparate nella sua officina di via Avezzano, ed alle figlie Laura e Daniela che portano avanti la tradizione di famiglia dedicandosi alla normale clientela del brand bavarese.

Una tradizione che nasce con Rodolfo Patriarca, arrivato a Roma da Montorio al Vomano negli Anni ‘30 in tempo per fare esperienze aeronautiche in quel di Monte Celio e poi aprire una sua officina in via Rimini, e quindi in Provana, dove facevano sosta numerose Topolino ed altre vetture. Inevitabile, in quegli anni, visto il nome che si era fatto nella Capitale, la richiesta di qualche sportivo per preparare la piccola Fiat per le corse, magari realizzando direttamente una sport 750.

Rodolfo era un personaggio concreto, così le sue vetture. Il primo “siluretto” per il comandante Musolino, la GT che vinse la categoria alla Mille Miglia del 1950, consentendo a Sesto Leonardi di compiere un’imprese straordinaria, l’altra sport spider che vinse il campionato italiano con pilota di Treia, la “Zagatina” e via dicendo.  Nel frattempo si afferma anche il primo figlio Bruno, che prepara le macchine di Roberto Lippi ed è poi tra i primi a scendere in lizza nella nuova Formula Junior. Bruno insieme con il fratello Franco ed il padre danno vita alla Baby Junior, la monoposto per tutti, che è addirittura in anticipo con i tempi, così come l’ARS1, più conosciuta come la “Bella di Roma”, che raccoglie nel progetto tutte le eccellenze del “made in Rome”, dai Giannini per i motori ai Filacchione per le carrozzerie.

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